L'isola misteriosa by jules verne

L'isola misteriosa by jules verne

autore:jules verne [Verne, Jules]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Jules Verne
editore: Mursia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


- Un'isola?! - esclamò Pencroff.

- La nostra, allora... - fece Spilett.

- No - ribatté Cyrus. - Quest'isola è situata al 153 esimo di longitudine ovest e al 37 esimo 11 primi di latitudine sud; è, cioè, a due gradi e mezzo più a occidente e due gradi più al sud della nostra.

- E che isola è?

- L'isola Tabor!

- Importante?

- No; un isolotto sperduto nel Pacifico e che, forse, non è mai stato visitato. - Beh, lo visiteremo noi - fece il marinaio.

- Noi?!

- Sì, signor Cyrus. Costruiremo una barca col suo bravo ponte, e penserò io a condurlo. A che distanza saremo da questa isola Tabor?

- A circa centocinquanta miglia.

- Centocinquanta miglia? E che cosa sono mai? In quarantott'ore, e con un vento favorevole, ci siamo.

- Già - commentò il giornalista. - E a qual prò?

- Non si sa mai. Meglio tentare.

Su questa risposta del marinaio, venne decisa la costruzione di una barca in modo che, nel prossimo ottobre, al ritorno, cioè, della primavera, si potesse tentare la traversata.

CAPITOLO 10.

Quando Pencroff aveva in mente un progetto, non dava e non si dava più pace se non quando fosse realizzato. Ora, egli si era ficcato in testa di visitare l'isola Tabor e siccome per un viaggio come quello si rendeva necessaria una barca di notevoli proporzioni, così bisognava costruire la barca in parola.

L'ingegnere allora, d'accordo col marinaio, progettò un battello lungo dieci metri di chiglia e poco meno di tre metri di traversa, che pescasse circa due metri per mantenerlo bene contro la deriva. Un ponte l'avrebbe coperto in tutta la sua lunghezza, con due piccoli boccaporti che avrebbero condotto in due vani; la sua velatura sarebbe stata leggera e facilmente manovrabile. Adesso si trattava di scegliere con avvedutezza il legno e provvedere il meglio possibile alle giunture. Dopo una profonda discussione, si diede la preferenza al legno d'abete, facile a lavorarsi e che resiste benissimo nell'acqua. Dato poi che per attendere il ritorno della bella stagione ci volevano almeno cinque o sei mesi, venne deciso che soltanto Cyrus e Pencroff avrebbero lavorato intorno al battello, mentre Spilett e Harbert avrebbero continuato a fare i cacciatori e Nab e il suo aiutante mastro Jub non avrebbero abbandonato i loro lavori domestici.

Scelti gli alberi, furono abbattuti, segati in tavole, e otto giorni dopo, fra la Camminata e la muraglia di granito, si innalzava una specie di cantiere in cui già si vedeva una chiglia, ancora in scheletro, lunga i suoi dieci metri, munita nella parte posteriore d'una ruota di poppa e in quella anteriore d'una ruota di prua.

Cyrus non era andato alla cieca in questo lavoro. Egli era pratico di costruzioni marittime così come d'ogni altro genere di costruzioni, e aveva prima risolto sulla carta i vari quesiti relativi alla sua barca. D'altro canto, era aiutato mirabilmente da Pencroff che, avendo lavorato molti anni in un cantiere di Brooklyn, aveva la pratica del mestiere. Il marinaio, poi, era tutto un ardore a proposito di questa barca, e non avrebbe voluto lasciare il cantiere nemmeno di notte.



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